Vorrei qualcosa di caldo da mangiare, perche' il cibo e' legato alla sopravvivenza -quando non se ne abusa. Vorrei che mi preparassi da mangiare, per gratificarti di tanto mio apprezzamento, affinche' il filo sottile del nutrimento diventi la comunicazione piu' semplice possibile.
Vorrei riprovare sapori di ricordi, come l'orzo che cucinavi con il curry e le patate gialle dalla consistenza porosa.
Saziami, ma non rendermi dipendente da questo cibo essenziale a vedersi ma minaccioso nel significato.
Cullami con
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il tepore del vapore, quel vapore che rende i vetri appannati, dove possa disegnarci un cuore come da bambina. E il gorgoglio dei cavolfiori nell'acqua che bolle.
E poi il vino, quello rosso corposo che lascia la scia sulle pareti del bicchiere, lentamente.
E lo scoppiettio della legna profumata di verde e le gote della mia nonna sorridente.
E le fusa di Ninni sulle ginocchia.
Dammi da mangiare cose semplici, affinche io non perda i sapori delle cose importanti.
Testo di: andrea - Immagine di: elena
14/03/2005
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